From the invisible to the visible, and the way back, 2018 - ongoing

Black pen on tracing paper 20 x 0,3 m, copy-paper’s ink on A3 white paper

M-museum, Leuven, Belgium

I work on this roll of tracing paper on a nomadic basis. I bring it with me, and on each drawing session I put underneath copy paper and an A3 paper where I note day, time and place. Thanks to its inner rotatory shape, (space-time) circularity becomes clear. While thanks to the copiative paper underneath I trace and make bivalent the answer to the main question: where the performance lies? On the paper or on the act itself? Which of them is the original drawing?

The stream of many drawings will be a continuous flux on the tracing paper, while the drawings secured in each A3 will be keeping memory of each moment that made it possible. As the intimate and non-mechanic record of the process this nomadic performance, will survive ephemerality: the drawing able to last in time, is prolonging the duration of its performative origine, for a potential future audience, including myself. Therefore my drawing is not the relic of a performance, marking an absence, is on the contrary the living embodiment of each “session”, as a presence.

From the invisible to the visible, and the way back è un flusso grafico che prende vita su un rotolo di carta opalina da ricalco (biro nera su rotolo di carta da lucido lungo 20 metri e largo 36 centimetri) e allo stesso tempo una serie di disegni distinti tra loro (inchiostro blu copiativo su fogli di carta bianca 29,7 x 42 cm).

Il progetto si è accresciuto a partire dal 2018 seguendo una “temporalità nomade”, in una fase della mia vita caratterizzata da intensa mobilità: ho portato il rotolo con me nei luoghi dove ho vissuto e sviluppato progetti, tra Bologna, Parma, Palermo, Stoccarda e Prato. L’ultima sessione risale invece al marzo del 2020, durante il confinamento.

Il disegno “primario” registra la mia continuità nello spostamento: la traccia sul rotolo crea infatti un disegno unico, le cui differenti sessioni sono indistinguibili tra loro, fuse in un unico flusso grafico e di coscienza. Tuttavia durante ogni sessione di disegno ho posizionato carta copiativa e carta bianca al di sotto della porzione del rotolo su cui intervenivo: la traccia a inchiostro blu su ciascun foglio A3 documenta dunque con esattezza il giorno e il luogo dell’azione (annotato ogni volta sul retro del foglio). Una sorta di diario, che registra di volta in volta il mio essere qui e ora, un attimo prima e un attimo dopo l’essere altrove, in un qui e ora differente.